http://www.pupia.tv - Napoli – Presentato, a Palazzo San Giacomo, il progetto del primo impianto di compostaggio della città di Napoli. Presenti il sindaco Luigi de Magistris, il vicesindaco Tommaso Sodano, il presidente di Asia, Raffaele Del Giudice, e l’ad di Banca Prossima, Marco Morganti.
Ma nel quartiere Scampia incalza la polemica. “Pretendiamo diritti, decoro, lavoro e sviluppo, basta con lo sfruttamento. Scampia e l’area nord cercano occasioni di sviluppo, di riqualificazione economica e sociale. – dice il presidente della municipalità Angelo Pisani – Ma il sindaco di Napoli ci porta ancora tonnellate di spazzatura. La volontà di questa amministrazione di ridurre Scampia al solo e vero e proprio ghetto della città è ormai un dato di fatto incontrovertibile. Non siamo contro questi tipi di impianti ma vanno realizzati in siti idonei e comunque non in questo territorio che già sopporta un carcere, la discarica di Chiaiano, i campi abusivi Rom, il parcheggio di centinaia di compattatori di Asìa e tutti i disagi di un’area ancora intrisa di delinquenza e malavita dalle quali, solo grazie alle forze dell’ordine e alla magistratura, si sta pian piano venendo fuori”.
"Questo impianto di trattamento di rifiuti umidi, benché pubblicizzato come ‘pulito’ – sostiene Pisani – dovrebbe sorgere a pochi metri da scuole pubbliche e dalle abitazioni dei residenti del quartiere le cui strade sarebbero attraversate da altre centinaia di camion strapieni di rifiuti umidi puzzolenti e il loro andirivieni rovinerebbe il manto stradale già pesantemente compromesso. Tutto ciò è inaccettabile e anche antidemocratico”.
“Il consiglio della municipalità, infatti, – sottolinea Pisani – ha respinto questa sciagurata volontà del comune con precisi ordini del giorno votati all’unanimità e disattesi dal sindaco. Con l’annuncio salvifico di questo impianto si cerca solo di nascondere il clamoroso ed epocale fallimento della raccolta differenziata in città ancora ferma al 22% rispetto alle mirabolanti promesse di sindaco e vice che annunciarono di voler raggiungere il 70% in soli sei mesi”. (28.01.15)