Violenti combattimenti continuano a opporre le forze di Kiev e i ribelli filo russi nel sud-est dell’Ucraina, alla vigilia della tregua annunciata dagli accordi di Minsk.
Più di venti persone hanno perso la vita nelle ultime 24 ore a causa del fuoco incrociato nella regione del Donbass: di queste, otto appartenevano alle forze regolari.
Un soldato spiega che gli scontri sono concentrati soprattutto intorno al villaggio di Logvinovo, controllato dai separatisti, e sulla strada per Debaltseve.
Lo snodo ferroviario di Debaltseve, difeso dalle forze di Kiev, è considerato di importanza strategica per i miliziani filorussi, che vorrebbero occuparlo prima dell’entrata in vigore della tregua.
A pagare il prezzo più alto del conflitto sono i civili. Almeno tre sono stati uccisi nella roccaforte ribelle di Luhansk: tra questi una donna, colpita dall’artiglieria mentre si trovava in casa.
Una occupante dello stesso edificio si rivolge al presidente ucraino Poroshenko: “E’ questo il t