Con l’avvicinarsi della mezzanotte di sabato, la distanza tra le notizie che giungono dal fronte e le intenzioni espresse a Minsk si fa sempre più grande.
Non sarebbe la prima volta che la capitale bielorussa partorisce un accordo che si muta in carta straccia.
Memore del precedente, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha dato sfogo al pessimismo, durante una cerimonia militare a Kiev: “Nessuno si faccia illusioni – ha detto – non voglio fare la parte dell’ingenuo. C‘è ancora molta strada da percorrere prima di ottenere la pace. E non abbiamo alcuna certezza che l’intesa per un cessate il fuoco siglata a Minsk sarà osservata interamente”.
Diverso il tono al Cremlino. Per bocca di un suo portavoce, il presidente russo Putin dice di aspettarsi che tutti i punti sottoscritti saranno rispettati e ricorda che questa volta, a differenza di quanto accadde a settembre, l’accordo è stato negoziato tra capi di Stato, senza intermediari.
Ancora poche ore, e si capirà chi dei due ha rag