Altro che rallentamento. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (organismo che rappresenta i Paesi avanzati) la produzione di greggio a stelle e strisce non mostra alcun segno di cedimento.
Il mercato continua dunque ad essere saturo di oro nero e, vista la debolezza della domanda, il risultato non potrà che essere un nuovo calo dei prezzi. In effetti il Brent, il greggio di origine europea, oggi è tornato sotto i 57 dollari al barile.
L’unica cosa che potrebbe sostenere i prezzi, per gli esperti, è la fine dello sciopero degli operai di raffineria negli Stati Uniti, il quale, settimana scorsa, ha portato le scorte di greggio ad un livello record.