Tutti guardano, ormai, alla Cina come al più grande mercato del mondo, industria automobilistica compresa. Ma un rapporto della società di consulenza Bain induce a frenare bruscamente i sogni dei produttori di mezzi a quattro ruote.
Strade intasate, parcheggi scarsi (e quando ci sono troppo cari) e la più ampia disponibilità di taxi fanno sì che i cinesi comincino a pensarci due volte prima di acquistare una vettura.
E a riflettere, casomai, su forme alternative di mobilità. “In tanti – spiega Andrew Freris di Bain & Company – ci hanno risposto di essere interessati al car sharing, per esempio”.
Da meno di un milione nel 2001, le vendite si sono approssimate ai 20 lo scorso anno. La sensazione è che il trend sia pronto a invertire la sua rotta.
L’Europa ritrova la passione
Se la passione per i motori in Cina va spegnendosi, si riaccende quella del Vecchio Continente. Uno studio di Lmc Automotive mostra una crescita del 10,7% su base annua del mercato nell’Europa occidentale.