L’America rivive in una rievocazione storica la tragedia dell’assassino di Abraham Lincoln. Il 14 aprile di 150 anni fa al Ford’s Theater di Washington cominciava una lunga notte di agonia.
Alle nove e mezza di sera, il presidente e la moglie Mary stanno per assistere a uno spettacolo teatrale. Lincoln è di ottimo umore: “Mancano ancora tre anni alla fine del mio mandato. Servirò il Partito repubblicano come il Partito ha servito me. Continuerò ad amare questo paese e ad aiutarlo a crescere”, dice il suo personaggio.
Ma durante lo spettacolo, l’attore John Wilkes Booth, un fanatico pro-schiavitù, si intrufola nel palco presidenziale, si avvicina a Lincoln e gli spara alla testa. Il presidente è gravemente ferito. Booth salta sul palco e fugge.
Il teatro è nel caos. Presto lo sarà anche il resto del paese, come racconta Lauren Beyea del Ford’s Theater: “Appresa la notizia, la gente comincia a radunarsi fuori dal Ford’s Theatre, qui sulla Decima Strada, a vegliare per il president