Libia punto di imbarco del grande esodo, ex milizie Gheddafi sono nuovi trafficanti

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20mila le vittime in 20 anni di ‘viaggi della speranza’. In molti hanno perso la vita salpando dalla Libia, snodo centrale nella tratta dei migranti.

La situazione nel Paese è fuori controllo dal 2011, l’anno che segna la caduta del regime di Gheddafi. Di fronte al collasso dell’autorità statale, il business dei mercanti di uomini è diventato sempre più redditizio e radicato, con milizie locali formate dagli ex soldati del regime.

Il viaggio può costare fino a 3mila dollari, il guadagno per un solo barcone può raggiungere il milione di dollari: “Si sale a bordo di un’automobile che va veloce – spiega Nasser dal Niger – Da Arlit a qui il viaggio dura 3 giorni. Ma molto dipende dall’itinerario”

Una volta in Libia, i migranti – in maggioranza provenienti da Africa sub-sahariana, Corno d’Africa e Siria – sono costretti a lavorare per i trafficanti. Se non hanno soldi, devono contattare i parenti e sono trattenuti finché non possono pagarsi il viaggio.

Molti africani sub-sahariani

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