Per Netanyahu è il rispetto di una promessa elettorale. Per palestinesi e ONU un sabotaggio del processo di pace

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Si scrive Pisgat Zeev ma si legge nuove abitazioni a Gerusalemme Est: un totale di 77, per cui il governo israeliano ha aperto i bandi d’appalto, anche nell’altro insediamento di Nev Yaakov. Per il premier Netanyahu è il rispetto della promessa elettorale di proseguire nella colonizzazione. Palestinesi e istituzioni internazionali parlano invece di sabotaggio del processo di pace.

“L’Unione Europea ha una posizione estremamente chiara in proposito – dice il suo rappresentante a Gaza e in Cisgiordania, John Gatt-Rutter – consideriamo le colonie illegali sul piano del diritto internazionale e le reputiamo una minaccia alla soluzione dei due stati. Questo annuncio non fa che continuare a minare la fiducia dei palestinesi”.

Alla vigilia dell’annuncio l’emissario delle Nazioni Unite nel Vicino Oriente, Robert Serry, aveva espresso posizioni simili, definendo la colonizzazione israeliana “illegale” e “incompatibile con la soluzione dei due stati”.

Minaccia in tal senso è in particolar

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