Sì alla Camera statunitense per il “freedom act” (338 i voti favorevoli, 88 i contrari), che pone fine al programma col quale la Nsa aveva accesso diretto alle telefonate degli americani. Le società telefoniche dovranno conservare le registrazioni, ma i servizi segreti potranno ascoltarle solo dietro l’autorizzazione di un apposito tribunale e indicando specifiche parole chiave cercate. Il provvedimento deve ora essere esaminato dal Senato.