http://www.pupia.tv - Bologna - I militari del comando provinciale di Bologna hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a firma del pm Claudio Santangelo, due coniugi pugliesi, residenti nel ferrarese, per bancarotta fraudolenta e false attestazioni.
Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle hanno portato alla luce un sofisticato sistema fraudolento ideato dai coniugi i quali erano da anni dediti a truffe nei più disparati settori commerciali (dall’alimentare a quello edilizio) per perpetrare le quali utilizzavano con spregiudicatezza una serie di escamotages, avvalendosi anche di documenti d’identità e codici fiscali falsi e/o intestati a persone inesistenti, nonché creando numerose società fittizie intestate formalmente a soggetti prestanome.
Le società, dopo aver effettuato acquisti di minori entità con pagamenti regolari, procedevano ad ordini ben più consistenti: una volta consegnata la merce, la società veniva trasferita in una sede fittizia, intestata a soggetti nullatenenti e/o non perseguibili e la merce non veniva pagata.
A cadere nella rete dei due criminali arrestati, sono state numerose società nazionali e internazionali tra cui da ultimo un’importante azienda irlandese operante nel commercio di bovini.
In sostanza, gli indagati acquistavano i capi di bestiame dal fornitore estero, avvalendosi di una società “fantasma” con sede fittizia a Casalecchio di Reno (Bologna), il cui amministratore era un ultraottantenne (prestanome) da tempo ricoverato presso una struttura sanitaria.
Contestualmente, cedevano i bovini ad un’altra società che era stata appositamente costituita, utilizzando false generalità, che provvedeva alla relativa macellazione ed alla vendita. L’illecito meccanismo permetteva ai coniugi di incassare le somme della vendita e di non versare il dovuto al fornitore, che, a causa dei raggiri subiti, non poteva esercitare