L’est dell’Ucraina al bivio tre tregua ed escalation. Se da un lato non si fermano i bombardamenti a Mariupol, Horlivk e all’aeroporto di Donetsk, dall’altro i filo-russi abbandonano la retorica secessionista in cambio della piena autonomia.
Denis Pushilin è il rappresentante dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk ai colloqui di Minsk. Al giornalista di euronews, Sergio Cantone, dice di voler rispettare l’accordo di pace.
“Abbiamo visto tutti la parata del 9 maggio a Mosca, immaginate che cosa accadrebbe se l’esercito russo entrasse davvero nel nostro territorio – dice Pushilin – Probabilmente terremmo questa intervista a Kiev e non a Donetsk. È vero che qualcuno avrebbe tratto un vantaggio con una guerra su vasta scala nel nostro territorio con l’intervento dell’esercito russo. Ma questo qualcuno non siamo noi, né la Russia”.
“Il territorio della Repubblica Popolare di Donetsk avrebbe potuto già autodeterminarsi molto tempo fa – conclude il leader dei separatisti fi