Seconda giornata di rimbalzo per le Borse cinesi dopo l’ondata di panico che, da metà giugno, le ha portate a bruciare quasi un terzo del loro valore.
La salva di misure di supporto sfoderata dalle autorità (stop alle vendite dei grandi azionisti, agevolazioni del credito e sovvenzioni agli intermediari per l’acquisto di titoli) hanno sortito il loro effetto.
Non abbastanza, però, per placare le preoccupazioni degli analisti, secondo cui il parziale scoppio di questa bolla potrebbe innescare reazioni a catena in un’economia reale già in fase di rallentamento.
Di vero ritorno alla normalità dei listini, ad ogni modo, ancora non si può parlare: circa 1.300 aziende rimangono sospese dalle contrattazioni.