Napoli - Stragi familiari, il messaggio di Sepe durante celebrazioni Madonna del Carmine (17.07.15)

Pupia Crime 2015-08-03

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http://www.pupia.tv - Napoli - “Ancora sangue per le strade e nelle case, anche di vittime innocenti, alle cui famiglie va la mia vicinanza e il mio profondo cordoglio. Si ripetono casi raccapriccianti, dolorosi e preoccupanti di una violenza che a volte è di natura patologica, ma spesso è purtroppo, provocata da una delinquenza, organizzata o meno che sia, che vede come protagonisti non pochi giovani”.

Lo scrive in una nota il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli prima di celebrare la messa per la Madonna del Carmine in piazza Mercato. Abituale appuntamento atteso dai fedeli. Il riferimento è agli ultimi fatti di sangue avvenuti in città, provocati da gesti di follia, come la strage di Secondigliano e quella di San Giovanni a Teduccio.

“E’ il volto di una Città offesa e sofferente che meriterebbe ben altra considerazione sul proscenio nazionale e internazionale per la sua storia, la sua ricchezza culturale, le sue grandi risorse umane, professionali e lavorative, per le tantissime eccellenze, e invece si trova ad essere ingiustamente e ingenerosamente umiliata e commiserata se non vituperata e condannata. Si dirà – e si può anche convenire – che si tratta delle tante emergenze proprie di una grande metropoli, ma è innegabile che la criminalità ha il suo peso, fa paura, rende insicuri, scoraggia visitatori e investitori. Da qui una povertà e una disoccupazione, che, al di là della crisi economica generale, stanno diventando strutturali, fiaccando la resistenza, l’impegno e il coraggio delle tante forze sane presenti nella popolazione, nonché la tenuta e la sopravvivenza di molte famiglie, la capacità reattiva delle comunità territoriali”, secondo Sepe.

“Le responsabilità ci sono a appartengono a tutti, a partire dalla Chiesa ma anche le istituzioni e i singoli cittadini sono chiamati in causa. Tutti dobbiamo avere il coraggio di saper vedere e capire, saper ascoltare e saper denunciare quando è necessario. Gli stessi cosiddetti casi di depressione

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