http://www.pupia.tv - Catanzaro - Sono accusate di concorso in estorsione continuata, aggravata dalla metodologia mafiosa, le otto persone arrestate dagli agenti della squadra mobile di Catanzaro al termine dell'operazione "Scheria".
Si tratta di esponenti delle cosche di 'Ndrangheta Gallelli e Procopio-Mongiardo, attive nel basso versante jonico del capoluogo calabrese.
Nell'ambito della stessa indagine gli uomini della Guardia di finanza hanno contestato ad alcuni indagati anche il reato di intestazione fittizia di beni, aggravata dalla metodologia mafiosa, e sottoposto a sequestro preventivo d'urgenza due aziende, quote societarie, nonchè beni immobili e mobili, per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro.
L'attività investigativa, condotta dalla Mobile catanzarese e coordinata dalla locale Procura distrettuale antimafia, ha fatto luce in particolare sulla pressante attività estorsiva posta in essere dalle 'ndrine locali nei confronti di un imprenditore edile della zona, sottoposto a una vessazione ventennale.
La vittima era costretta a pagare un pizzo annuale, in percentuale agli appalti realizzati, come per esempio il 3 per cento su un affare di circa 500mila euro per la costruzione di un sottopasso ferroviario nel comune di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio. Il pagamento veniva definito "panettone" perché contenuto in pacchi natalizi consegnati nel periodo delle feste.
Gli investigatori hanno valutato in circa 200mila euro l'ammontare pagato dall'imprenditore alle famiglie che si alternavano periodicamente nel controllo della zona.
Se non pagava o ritardava qualche "rata", scattavano subito le intimidazioni sotto forma di minacce o danneggiamenti, che nel tempo hanno superato come valore il totale pagato in denaro.
(13.08.15)