Esattamente dieci anni fa cominciava l'avventura di Mars Express, la missione dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sull'enigmatico pianeta rosso.
Marte è l'ultima frontiera dell'esplorazione spaziale. La comunità scientifica è a caccia di prove dell'esistenza di vita -- presente o passata -- tra le speranze di molti che vorrebbero che questo fosse un pianeta abitabile.
Ma trovare vita su Marte è come mettere insieme i pezzi di un puzzle, un'avventura affascinante che abbiamo appena cominciato.
Le sfide sono molte. "La cosa più frustrante è la quantità di polveri in certe regioni, che non ci permettono di avere accesso alla superficie sottostante, sia con una rover che dall'orbita." dice Anouck Ody, Ricercatrice dell'Università di Lione.
Le nostre conoscenze sul pianeta Marte hanno fatto grossi balzi negli ultimi dieci anni, grazie alla missione Mars Express. Il satellite ha raccolto dati che hanno permesso agli scienziati di creare mappe in 3D della superficie del pianeta rosso, studiare i minerali che la compongono e la sua atmosfera. "In dieci anni abbiamo fatto molte scoperte. Se dovessi evidenziarne alcune comincerei con l'individuazione di quelli che chiamiamo "minerali idrati", che si sono formati in presenza di acqua e che quindi ci mostrano che su Marte per milioni di anni c'è stata acqua" spiega Olivier Witasse, scienziato di Mars Express, ESA.
Le prime foto di Marte, scattate dalla sonda americana Mariner 4 nel 1965 mostrarono un pianeta arido ed inospitale, ma le ricerche di acqua -- e di vita -- continuarono negli anni Settanta con il programma Viking della Nasa ed il primo atterraggio morbido delle sue due sonde su terra rossa. Da allora ad aprirsi strada sul pianeta sono state le rover, ultimo l'atterraggio spettacolare dello scorso anno di Curiosity ( Mars Science Laboratory) il laboratorio scientifico da 900 kg della Nasa in grado di scavare ed analizzare rocce, per studiare non solo le possibilili tracce di vita, ma anche dell'abilitabilità del