Tre giornalisti di Al-Jazeera, l’australiano Peter Greste, l’egiziano Baher Mohamed e il canadese Mohamed Fahmy, sono stati condannati a tre anni di carcere da un tribunale del Cairo.
Il reato: diffusione di informazioni false e sostegno ai Fratelli Musulmani, cui apparteneva il presidente destituito Mohamed Morsi. Dietro al-Jazeera Il Cairo vede la mano del Qatar. Per il giudice i tre non sono neppure giornalisti, perché non erano registrati come tali.
I condannati denunciano un processo politico, l’avvocatessa di Fahmy, Amal Alamuddin, spera di ottenere la grazia presidenziale o il rientro nel Paese di origine. Fahmy e Mohamed erano presenti in aula, mentre Greste è stato condannato in contumacia: era tornato in Australia a febbraio grazie a un decreto presidenziale.
La cassazione aveva ordinato il nuovo processo dopo aver annullato le precedenti condanne, più pesanti, che avevano suscitato critiche in tutto il mondo.