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Nell'estate 2014, il restauratore andriese Giuseppe Marzano ha accompagnato noi di VideoAndria.com in un'area situata a due passi da Castel del Monte (nel boschetto adiacente) per documentare la presenza dei resti di misteriosi sotterranei emersi forse da un recente crollo o scavo e ora delimitati da un nastro bianco e rosso che proibisce di fatto il superamento dell'area in questione. Si tratta di un'area larga circa 3 metri e lunga forse altri 3 metri, ma in realtà è evidente come la stessa sia solo la punta di un iceberg ben più grande e che forse arriva anche verso la statale se non, in senso opposto, ai piedi del famoso maniero federiciano, bene dell'umanità UNESCO.
Una cosa è certa: si tratta di strutture artificiali. Quando e perché siano state costruite è un mistero ma i dettagli lasciano ben intuire che si tratti di resti manufatti antichi. Giuseppe Marzano ci ha spiegato che se fosse dimostrato che questi sotterranei siano collegati fisicamente a Castel del Monte, si potrebbe ipotizzare che possano rappresentare un elemento sino ad ora ufficialmente sconosciuto agli studiosi e che aprirebbe a nuove teorie sulla funzione stessa e sul "funzionamento" dell'edificio medievale fatto costruire da Federico II di Svevia. Altra ipotesi di Marzano è che i sotterranei possano essere i resti dell'ormai leggendaria chiesa di "S. Maria del Monte Balneolo", un'antica abbazia benedettina esistita prima dell'edificazione del castello. Secondo alcune documentazioni, Federico II di Svevia, volendo formare del castello una sede di svago, relegò i monaci dell'abazia a Barletta, riservando il castello a sé e gli altri fabbricati al suo numeroso seguito.
Come spiega il sito AndriaArte.it, l'esistenza della misteriosa chiesa è attestata su un documento del 1192, un libro di censi, nel quale è detto che il monastero di S. Maria del Monte in diocesi di Andria, pagava una mezza oncia aurea ogni anno. I benedettini, dopo aver rioccupato, per ordine dell’imperatore d’Oriente i loro beni, la villa, i vigneti, oliveti e la masseria del Monaco, estesero il loro dominio al Castrum Netii, ridotto in istato pietoso da imprese guerresche. Il termine "Balneolo" sarebbe spiegabile attraverso l'osservazione della famosa Tavola peutingeriana, che descrive il letto del fiume Aveldium presso le Murge e accanto alla sorgente segna un lago (oggi non più presente), che doveva essere nelle vicinanze di Castromonte. Le acque del lago hanno fatto sorgere il titolo Balneolo (da balneum, che significa bagno).
Sembra che anticamente esistesse un tempio dedicato alla Vergine Nera, simbolo della Madre Terra, come era usanza fare dalla cultura cattolica (Fonte: casteldelmonte.eu).
Questo farebbe presupporre che in termini pratici l'abbazia sia stata demolita per far posto a Castel del Monte, ma secondo altre ricerche, invece, l'abbazia benedettina, non sorgeva sul sito di Castel del Monte, perchè è citata in un documento del 1269 (Fonte marialosito.com). Le motivazioni di questa correzione dipenderebbero da un documento trovato presso l'Archivio Segreto Vaticano. La misteriosa chiesa, dunque, era vicina e in parte forse danneggiata dalla costruzione di Castel del Monte. Sempre quest'ultima fonte, attraverso la geografia viaria del luogo sarebbe stato individuato il suo sito alle pendici di Castel del Monte, area dell'odierna via del Cedro. Il sito è ora coperto dallo sviluppo residenziale. Sono comunque visibili in loco i resti di una nevaia, di una cisterna e alcune iscrizioni, e, per gli itinerari e i percorsi originari di collegamento tra il castello federiciano e l'abbazia benedettina, la visibilità prospettica di Castel del Monte, come mostra un passo di Ferdinand Gregorovius, era del tutto diversa da quella attuale (vedi anche il mio saggio in Atti del convegno Internazionale "Ora et labora", La presenza Benedettina in Andria").
Per Giuseppe Marzano, la presenza di questi sotterranei potrebbe indicare tutto come potrebbe indicare nulla: Marzano suggerisce alle istituzioni e agli organi competenti di effettuare una campagna di scavo che possa far luce su questo singolare ritrovamento.