L’esame di coscienza di chi si lamenta sempre - La Stampa

InsinnaFans 2015-11-27

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Flavio buongiorno,
Mi permetto di darti del tu anche perchè sono molto più vecchio.
Ho letto con angoscia le lettere di Maria Di Cintio e di Monica.
Io appartengo ad una generazione che ha iniziato a lavorare presto, molto presto. Ed ora andrà in pensione molto tardi.

Ho vissuto tante stagioni. Mi sono anche tanto arrabbiato in passato: con chi non andava a votare, con chi votava a vanvera, ondivaghi che passavano da destra a sinistra per il centro con estrema disinvoltura. Io penso che se vogliamo vivere in un paese democratico dobbiamo votare. Non solo, il voto dovrebbe essere la “FESTA DEL CITTADINO”.

Invece ho sempre sentito: “Uffa ma dobbiamo ancora andare a votare?”. Ecco, io voglio dire a chi ora si lamenta, che cosa avete seminato? Quando si sceglie di proteggere una categoria, bisogna essere consapevoli che tanto più aumentano le protezioni e tanto più sarà difficile per gli altri entrare. E tanto più sarà facile la vita per corrotti e corruttori.
Dato che ogni rosa ha la sua spina e ogni medaglia il suo rovescio, non bisogna poi lamentarsi delle conseguenze.

Vogliamo proteggere la maternità oltre ogni limite? Le donne non saranno assunte o saranno disincentivate alla maternità.
Vogliamo che lo stato dia servizi gratuiti a tutti? Le tasse diventeranno insopportabili.
L’unica ragione per cui ancora in parte galleggiamo è che esiste l’illegalità, anche solo per poter mangiare.
Se tutti pagassero le tasse aumenterebbero i soldi sperperati e finiremmo sul lastrico.

Purtroppo la sinistra ha reso anomalo questo paese. Ora tutti inneggiano alla Patria e alla bandiera e all’Inno. Io invece mi ricordo di tempi non lontani in cui mostrare anche solo la bandiera Italiana in un corteo era sinonimo di FASCISTA!!!!
Chi ora si lamenta, un grosso esame di coscienza se lo dovrebbe fare. Chi ha mandato a governare questo paese? Beh lo chieda a Lui, ora, il lavoro.
Non a povere aziende che i vari governi hanno ridotto alla fame. Con buona pace di Lotta Comunista.

Un saluto affettuoso
Gianni da Torino

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