Si della Consulta al Referendum Anti-Trivelle: la dichiarazione di Michele Emiliano

Globo View 2016-01-19

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Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara: “Abbiamo appreso dalla Corte costituzionale che il referendum anti-trivelle si svolgerà, è stato ammesso. Si tratta di un referendum eminentemente politico, che tende a spingere il Governo a elaborare una politica energetica e a dire se in questa politica energetica debbano o meno avere un ruolo le ricerche di idrocarburi e, in particolare, l’eventuale sfruttamento dei pozzi ritrovati, cosa che il governo ancora non ha fatto. Nel frattempo, in attesa di questa risposta, le Regioni hanno chiesto al popolo italiano di decidere se ritengono che la ricerca di idrocarburi e l’eventuale sfruttamento dei pozzi sia necessario all’economia italiana. Abbiamo l’occasione di fare una bella discussione, finalmente, sulle cose veramente importanti, sino ad ottobre quando si svolgerà il referendum, per capire qual è il destino energetico del nostro Paese. Mi auguro dunque che la paura della coincidenza di questo referendum con quello sulle riforme costituzionali non stronchi questa discussione. Certo, il Governo può fare un’altra norma "uccidi-referendum" e mi auguro, a questo punto, che la eviti, perché la campagna referendaria partirà oggi stesso e bisogna evitare che gli italiani pensino che di queste cose non si può discutere nel nostro Paese. Lo faremo con i Consigli regionali, ai quali faccio le mie congratulazioni, perché sono i veri promotori del referendum. I Consigli regionali per la prima volta nella storia di Italia hanno capito che basta che cinque di essi non siano d’accordo su una legge dello Stato perché sia possibile chiedere il parere ai cittadini. E questa possibilità va utilizzata anche per altre leggi, perché spesso i governi legiferano senza un adeguato coinvolgimento dal basso degli organismi intermedi e più in generale dei partiti”.

E rispondendo alle domande dei giornalisti sul dibattito interno al PD ha aggiunto: “Quando il popolo irrompe sulla scena della democrazia, chi è iscritto al Partito Democratico deve essere contento per definizione”.

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