Varese - Marijuana dal Canada a Piacenza via posta aerea: nei guai due fidanzati (06.04.16)

Pupia Crime 2016-04-06

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http://www.pupia.tv - Varese - I militari della Guardia di Finanza di Malpensa, nell’ambito della delicata attività di contrasto ai traffici di sostanze stupefacenti, pongono in essere anche una mirata attività investigativa tra le migliaia di tonnellate di merci annualmente destinate a Malpensa, dove spesso vengono occultate partite di sostanze stupefacenti destinate alle piazze di spaccio italiane.

Sulla base di analisi di profiling and techincal know-how i militari, monitorando il fenomeno dell’illecito traffico di sostanza stupefacente di tipo marijuana proveniente dal Canada (che ha già portato nel 2016 al sequestro di oltre 5 chilogrammi di stupefacente) hanno sottoposto ad accurato controllo una spedizione postale proveniente da Calgary e destinata ad un cittadino italiano, R.E., un ventenne residente a Piacenza. All’interno della spedizione veniva rinvenuta presumibile marijuana per un peso complessivo di 135 grammi.

L’attività, coordinata dal sostituto procuratore di Busto Arsizio, Francesca Gentilini, proseguiva con la perquisizione locale, effettuata da militari di questo Reparto, presso l’abitazione del destinatario. All’interno dell’abitazione, oltra al già citato R.E. era presente anche la sua fidanzata, tale
B.J., anch’essa vent’enne e residente nel piacentino.

Nel corso della perquisizione veniva così rinvenuto e sequestrato ulteriore stupefacente di tipo marijuana per un peso complessivo di quasi 600 grammi ed una serra completa di ogni accessorio (fertilizzanti, lampade alogene, timer per la luce, ecc.) per la coltivazione indoor delle piante di cannabis. Venivano inoltre sequestrati 295 euro, presumibilmente frutto della rivendita della sostanza stupefacente ed un’agendina per la “contabilità” con nomi e somme di denaro intascate dai due ragazzi per la vendita della marijuana.

I finanzieri accertavano che la sostanza fosse stata acquistata tramite internet, pagando in bitcoins, attraverso la connessione nel famigerato “deep web”.

Al termine delle operazione i due ragazzi venivano tratti in arresto e, dopo udienza al Tribunale di Piacenza, sottoposti a obbligo di dimora nei comuni di residenza. (06.04.16)

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