A Idomeni esplode la frustrazione dei profughi bloccati da oltre un mese alla frontiera tra Grecia e Macedonia. Un gruppo di 500 persone ha tentato di forzare il confine provocando l’immediata reazione della polizia macedone con gas lacrimogeni, proiettili di gomma e granate assordanti.
Al termine degli scontri, almeno 260 migranti hanno fatto ricorso alle cure di Medici senza frontiere, in particolare per problemi respiratori.
“Abbiamo diversi casi di fratture e ferite da proiettili di gomma – spiega il medico di Msf, Connor Kenny – 3 bambini di età inferiore ai 10 anni sono stati colpiti alla testa dai proiettili di gomma”.
È il risultato della decisione di tenere migliaia di persone intrappolate in Grecia, che sembra non sia in grado di rispondere ai bisogni umanitari.
A fomentare gli scontri sono soprattutto i migranti di origine afgana e pakistana, perché sanno che sarà quasi impossibile ottenere lo status di rifugiati.
“Stiamo cercando di ripristinare la calma ed evita