“Dobbiamo salvare vite e fare in fretta”: è questo l’appello del premier giapponese Shinzo Abe per liberare le decine di persone ancora intrappolate sotto le macerie dopo la seconda scossa di terremoto nel sudovest. 23 le vittime e un migliaio i feriti del sisma di magnitudo 7,3 registrato la notte scorsa nella regione di Kumamoto, a dieci chilometri di profondità. Un terremoto arrivato dopo quello di giovedì definito un “precursore” dall’agenzia meteo nipponica. 20mila uomini inviati dal governo scavano tra le macerie.
“Ho sentito cadere tutti i piatti sul pavimento, si sono tutti rotti”, dice un residente.” Sono stato preso alla sprovvista, come tutti del resto. Dopo il sisma di giovedì ho pensato che il peggio fosse passato, sono ancora sotto choc”, aggiunge un altro.
La regione di Kumamoto, sull’isola di Kyushu, è stata colpita nelle ultime 48 ore da due scosse con un bilancio complessivo di 32 vittime. Distruzioni, incendi, frane e strade interrotte. 65mila persone sono rim