Driver: San Francisco sarà la gioia del giocatore della vecchia guardia e anche del nuovo adepto. La storia è questa: Tanner è in coma dopo un incidente stradale, e nel "sogno" che sta vivendo è dotato di un potere straordinario, che lui usa per dare la caccia a Jericho, evaso dal carcere. Questo potere si chiama Shift, e gli permette di trasferirsi istantaneamente dalla macchina in cui si trova a qualsiasi altra. L'operazione è molto semplice: con un click durante l'azione di gioco vieni catapultato in una visuale isometrica del campo di azione e, in una sorta di atmosfera sospesa e onirica ma gonfia di adrenalina, puoi scegliere un'altra macchina su cui trasferirti, mirandoci sopra. Un altro click e ci sei dentro, in piena corsa. Il potere di usare lo Shift in Driver: San Francisco è illimitato, ma hai bisogno di esperienza per potenziarla; per accumularne devi portare a termine delle sotto-missioni (la principale è, naturalmente, catturare Jericho).Grazie ad esse potrai, usando opportunamente lo zoom, impossessarti di veicoli sempre più lontani da te. Lo Shift, quindi, aggiunge a Driver: San Francisco una grossa novità in termini di gameplay e anche di tattica, perché se usato correttamente può portarti al successo in una missione non solo a colpi di freno a mano e acceleratore, ma anche usando la testa. Nonostante le novità, però, Driver: San Francisco è un deciso ritorno alle origini: sensazione di gioco, comandi e personaggi infatti sono ripresi dai vecchi, gloriosi titoli del videogioco (Tanner e Jericho sono due vecchie conoscenze di Driver). Con Driver: San Francisco avrai sotto mano 330 chilometri di strade sulle quali sfrecciare liberamente, 140 auto tutte diverse, un motore grafico da 60 fotogrammi al secondo e la giocabilità totale di un videogame di guida classico tra i classici. Mica male...