http://www.pupia.tv - Cologno Monzese (Milano) - Le macchine accese per un numero nettamente superiore a quello dei lavoratori presenti in una pelletteria cinese di Cologno Monzese, ha spinto i carabinieri a perquisire l’intera struttura, fino a quando non hanno trovato tredici lavoratori stipati in un’intercapedine di cartongesso.
E’ questa la dinamica di un controllo svolto dai carabinieri del Nucleo Ispettorato Lavoro di Milano e delle Compagnie di Sesto San Giovanni e Monza, che hanno proceduto al controllo di un opificio i cui titolari, di 46 e 48 anni, sono stati arrestati per favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Uno di loro aveva già precedenti specifici.
Intervenuti nel capannone industriale a seguito di alcune segnalazioni, i militari hanno dovuto combattere qualche minuto con la reticenza dei titolari, che cercavano scuse per non farli entrare. Una volta dentro i carabinieri hanno notato la presenza di macchinari in funzione in un numero superiore a quello dei presenti e di una cucina attrezzata per fornire un rilevante numero di pasti, così hanno deciso di setacciare tutta la struttura.
I tredici cinesi clandestini erano stati fatti nascondere appena i militari avevano bussato all’ingresso, in uno spazio angusto sbarrato con un mobile e alcuni scatoloni, talmente stretto da impedire ai lavoratori di respirare normalmente.
I controlli dei carabinieri si sono poi estesi ad un vicino capannone industriale, sempre nella disponibilità dei due imprenditori, all’interno del quale sono stati trovati numerosi giacigli, il che fa presumere che i lavoratori fossero costretti a vivere all’interno della fabbrica in condizioni igienico sanitarie precarie. (15.07.16)