Gli Stati Uniti provano a formare una coalizione anti-Corea del Nord dopo il più potente test nucleare mai completato finora dal regime di Pyongyang.
La politica delle sanzioni progressive portata avanti alle Nazioni Unite non ha fermato Kim Jong-un. E mentre la Russia propone una ripresa dei negoziati a sei, l’inviato speciale di Washington vola in Giappone e apre alla possibilità di nuove sanzioni anche di carattere unilaterale.
“In aggiunta alle azioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Stati Uniti e Giappone, insieme con la Corea del Sud, valuteranno tutte le possibili misure unilaterali o bilaterali – ha detto Sung Kim, Inviato speciale Usa – Non escludendo una cooperazione trilaterale in risposta al comportamento provocatorio e inaccettabile dai nordcoreani”.
Prende forma il rischio di un conflitto: un quotidiano sudcoreano svela un piano del governo per radere al suolo Pyongyang e il New York Times sostiene che il regime avrà le capacità di realizzare, entro il 2020, testate nucleari intercontinentali.
Il quinto test nucleare della Corea del Nord ha anche aumentato le distanze tra Stati Uniti e Cina, con quest’ultima che continua a proteggere il suo alleato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. A spaventare Pechino la batteria missilistica di difesa che gli Stati Uniti vogliono istallare in Corea del Sud.
Corea del Nord al suo quinto test nucleare. Seul: “Ordigno come quello di Hiroshima” https://t.co/tvWwhF2RoC pic.twitter.com/bmVHiNr3xd— euronews Italiano (@euronewsit) September 9, 2016
Test nucleare nordcoreano, riunione di emergenza all’Onu. Pyongyang: «Abbiano anche… https://t.co/R7r7cRPTks pic.twitter.com/iXegwp1gWb— IlSole24ORE (@sole24ore) September 9, 2016