La battaglia con la vita non è ancora chiusa per l’atleta paralimpica Marieke Vervoort che ha vinto sabato l’argento nei 400 metri a Rio. Non è vero che dopo i Giochi farà ricorso all’eutanasia. La 37enne belga è stata costretta a smentire la notizia riportata dai media nel corso di una toccante conferenza stampa.
“È molto doloroso convivere con un profondo dolore e tanta insicurezza. Ho i documenti in mano, ma voglio ancora godermi ogni piccolo, piccolo momento della mia vita”, ha detto Marieke Vervoort che soffre da quando era adolescente di una malattia spinale incurabile e degenerativa. “Spero che altri Paesi come il Brasile ne possano parlare. È una cosa che può far vivere le persone di più. Nel senso che quando si firmano le carte, non significa che morirai due settimane più tardi. Io ho firmato i documenti nel 2008. Ora siamo nel 2016 e ho vinto la medaglia d’argento. È meraviglioso. Sono davvero felice”.