Gli ultimi tiri su Aleppo sono stati esplosi alle 18.55 di questo lunedì, cinque minuti prima che entrasse in vigore l’ultima tregua negoziata dalle parti per normalizzare la Siria.
Se il cessate il fuoco regge a Aleppo, città simbolo del martirio siriano, reggerà ovunque, di questo tutti sono convinti ma nessuno crede che possa durare.
Bashar al Assad:
“Venendo qui diamo un messaggio chiaro, lo Stato siriano è determinato a riprendere i territori in mano ai terroristi”.
Ma contro chi combattere? I nemici di Assad e di Mosca sono gli stessi che vuole sconfiggere Washington e le altre capitali occidentali?
Il nemico comune identificato è Daesh, ma sul campo le fazioni e le milizie che si affrontano sono una moltitudine. E sul terreno tutto questo può dare origine al caos.
Un’ambiguità che è evidente nelle dichiarazioni ufficiali; così si è espresso un generale russo poco prima che entrasse in vigore la tregua:
Sergei Rudskoy, generale russo:
“Malgrado la tregua, continueremo a combattere contro Isil e al Nusra. Non importa il nome che i terroristi si danno, continueremo a bombardare le loro postazioni”.
Sulla lista russa delle organizzazioni terroriste che operano in Siria non c‘è solo Isil e al Nusra. La nebulosa delle fazioni islamiste è ampia; ai ribelli è stato quindi chiesto di prendere le distanze dai fondamentalisti islamici. Si è chiesto insomma un gesto di buona volontà molto improbabile da realizzare, perché dichiarare la non appartenenza a Daesh o al Nusra equivale comunque a dichiarare la sconfitta.
Confondersi nella nebulosa terrorista invece assicura la sopravvivenza. E non solo.
Questa nebulosa di forze controlla la metà della città di Aleppo, se la richiesta russa fosse assecondata, il regime riconquisterebbe Aleppo, la seconda città del Paese, decretando la fine della guerra e di fatto la vittoria di Assad.
L’esercito siriano libero ha fatto intendere di voler cooperare in maniera positiva alla tenuta della tregua anche se ha espresso delle riserve sulle modalità.
Per i gruppi più radicali, la tregua invece tradisce i principali obiettivi del popolo rivoluzionario.
Sulla carta quindi il cessate il fuoco negoziato da Mosca e Washington non terrà.
A Aleppo come a Damasco.