A Mosca circa 40 attivisti nazionalisti hanno danneggiato una mostra fotografica ospitata dal Centro Sakarov .
Erano esposti, tra l’altro, scatti realizzati durante la guerra nel Dombass, l’est separatista ucraino.
Le foto ritraggono i soldati fedeli a Kiev ed è proprio questo che non è andato giù ai nazionalisti russi, secondo i quali quei militari sono dei criminali.
Il consigliere distrettuale della municipalità di Mosca Dmitry Zakharov :
Sono qui per consegnare al direttore del centro Sakharov una bottifglia con il sangue dei bambini del Donbass, cosicché le cose possano essere presentate in modo più obiettivo. Le persone rappresentate nelle foto hanno anche assassinato dei bambini.
Accuse di parzialità
In sostanza al Centro Sakharov, notoriamente impegnato nella difesa dei diritti umani, veniva rimproverato di dare, attraverso la mostra, una visione non obiettiva del conflitto in Dombass.
L’autore delle fotografie è Sergei Loïko , di origini ucraine, ma residente da anni in Russia. È un fotogiornalista di guerra che lavora tra l’altro per il Los Angeles times :
La parte che non appare nelle fotografie è ampiamente rappresentata in Russia. Basta accendere un televisore o sfogliare un giornale o discutere con un nazionalista per strada. Allora, si parla un po’ degli altri, che c‘è di male? Perché queste reazioni offese e isteriche? Se gli dà così fastidio possono sempre organizzare un’altra mostra con i ritratti delle persone che vogliono loro.
L’esposizione è stata temporaneamente chiusa, dopo che una quindicina di opere era stata spruzzata di vernice rossa, a simboleggiare, secondo i nazionalisti, il sangue versato in Dombass.