Lamiere e distruzione. Ad Haiti dopo il passaggio dell’uragano Matthew la conta dei morti sembra inarrestabile. Sono già oltre 800 le vittime sull’isola ma i numeri vengono aggiornati di ora in ora.
Soprattutto considerando che alcune zone sono ancora inaccessibili per i soccorritori.
Drew Garrison, volontario dlella missione no profit “ Speranza per Haiti”, lo conferma :
“Più ci siamo avvicinati a Jeremie e allontanati da Port-au-Prince e piú abbiamo trovato semplicemente completa devastazione. Tutto ciò che non era cemento è stato appiattito, le palme sono state spezzate a metà o comunque sradicate. C’erano diversi villaggi di pescatori che sono distrutti”.
Gli operatori umanitari arrivati sul posto raccontano, quindi, di un Paese in ginocchio, alle prese con la piú grave crisi dai tempi del terremoto del 2010.
Gli aiuti stanno arrivando da tutto il mondo con le Nazioni Unite e gli Stati Uniti già arrivati sul posto per fornire beni di prima necessità. Dal riso alle medicine ma anche supporto sul territorio per gestire i soccorsi.
La Croce Rossa parla di almeno 50 vittime di colera a causa dell’emergenza dell’acqua che si sta diffondendo.