Iraq: il dramma degli sfollati

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A causa degli scontri a Mossul, più di un milione di persone potrebbe dover lasciare la propria casa. Lo ribadisce il Comitato Internazionale della Croce Rossa, sottolineando che sia chi scappa sia chi rimane avrà bisogno di accedere a beni di prima necessità.

L’organizzazione afferma di poter rifornire di cibo e oggetti essenziali fino a 800.000 persone, nei prossimi mesi.

La Croce Rossa è in contatto con le autorità irachene e curde, ma il suo appello va anche all’Isil, perché rispetti le norme basilari del diritto bellico.

“La nostra più grande preoccupazione oggi è per la popolazione civile” riferisce Katharina Ritz, capo delegazione in Iraq. “L’operazione militare è iniziata a Mossul e credo che i civili, i bambini, abbiano molta paura e possano cercare di fuggire, rimanendo intrappolati in mezzo ai combattimenti.”

Gruppi di civili provenienti dalla regione di Mossul stanno affluendo in campi profughi come quello di Debaga, 40 chilometri a sud di Erbil, uno dei 5 aperti dall’UNHCR.
Nonostante abbia una capacità di 45mila posti, il campo è già quasi pieno.
E gli sfollati raccontano che le strade da percorrere per mettersi in salvo sono rischiose anche perché costellate di mine.

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