Venezuela: raccolta firme sospesa. Nuovo stop al referendum anti-Maduro

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“In Venezuela è in atto un golpe”, ne è convinta l’opposizione, dopo l’ennesimo escamotage del regime chavista per posporre il referendum revocatorio contro Nicolas Maduro.
In alcune regioni periferiche la raccolta di firme è stata sospesa per presunte irregolarità. Questo ha di fatto congelato il processo in tutta la nazione. L’obiettivo dei chavisti è far slittare il referendum al 2017 quando, da costituzione, anche se Maduro dovesse essere costretto a dimettersi, il potere passerebbe al vicepresidente, un chavista di ferro, e non si andrebbe a elezioni. Quindi non cambierebbe nulla.

“Questo è un colpo di Stato”, ma Maduro non abbia dubbi, “continueremo la lotta e abbiamo indetto nuove proteste per i prossimi giorni”, ha detto Capriles, uno dei leader dell’opposizione.

Il regime però usa il bastone e la carota. Due oppositori sono stati liberati in vista di una nuova riunione, in questi giorni, con l’ex premier spagnolo Zapatero che da mesi cerca di portare attorno a un tavolo governo e opposizione.

Un atto che gli antichavisti considerano solo un modo scorretto per far passare del tempo e procrastinare un referendum richiesto dalla stragrande manifestazione della popolazione.

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