L'evacuazione della giungla di Calais va avanti nella calma

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Più di 1500 migranti sono già partiti da Calais , diretti ai centri di accoglienza disseminati in tutta la Francia. La Giungla comincia ad essere smantellata. Ed è già la seconda volta. Il nostro inviato nel Nord del paese, Zsíros Sandor :

Alcuni mesi fa, il campo dietro di me era un’enorme tendopoli, ma è stata demolita dalle autorità. Adesso si preparano a distruggere anche il resto della Giungla. Molte delle persone che sono ancora qui, però, non vogliono.

L’accampamento selvaggio ha ospitato fra le 6mila e le 8mila persone. Tutte con un’ unica idea in testa: attraversare la Manica. Dice uno dei migranti, un afghano:

La giungla non è un buon posto adesso. Ci sono troppi problemi. Chi ti vuol far fuori il cellulare, chi i soldi… Ci sono troppi problemi.

Rassegnazione, frustrazione e sfida

Se c‘è rassegnazione nelle parole di alcuni, tornare indietro quando la meta appare così vicina, per molti è il trauma di troppo. Un volontario commenta:

C‘è chi si è abituato all’idea che resterà in Francia. Ma è chiaro che riconoscersi sconfitti dopo aver affrontato un viaggio così terribile per raggiungere l’Inghilterra è straziante, c‘è frustrazione e tristezza.

E così sono in tanti a immaginare che troveranno il modo di sfuggire agli autobus, di nascondersi in un’altra giungla che dia meno nell’occhio, aspettando l’agognato ultimo passaggio verso nord. Un sudanese assicura:

Non ho paura, non ho paura di finire in prigione. Voglio andare in Inghilterra e solo in Inghilterra. Non in Francia, non in un altro paese europeo, nel Regno unito.

Ed è già polemica sul numero delle persone che si rifiutano di andare nei centri di accoglienza. Su quanti migranti siano spariti dalla Giungla prima dell’inizio delle operazioni di sgombero, lunedì mattina.

France has begun dismantling the refugee camp in Calais. Many unsure of their future pic.twitter.com/IOKuPfMxwe— Teymour (@Teymour_Ashkan) 24 octobre 2016

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