Lotta al terrorismo, aiuti umanitari e lancio dei negoziati in Siria al centro dell’incontro a Mosca tra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, l’omologo siriano Walid Muallem e quello iraniano Mohammad Javad Zarif. Mosca si è difesa dalle accuse della comunità internazionale di crimini di guerra ad Aleppo e ha puntato il dito contro gli Stati Uniti e i loro alleati responsabili di una “campagna menzognera”.
“Il presidente Putin ha proposto di iniziare a pensare da subito a un Piano Marshall per la ricostruzione della Siria. La responsabilità per il peggioramento della situazione socio-economica del popolo siriano non ricade solo sui terroristi, ma anche sui Paesi che sono dietro le sanzioni economiche illegali che colpiscono direttamente la popolazione civile”, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Sul tavolo anche la crisi in Iraq. Il ministro degli Esteri siriano Walid Muallem si è scagliato contro la strategia di Washington: “La coalizione sostenuta dagli Stati Uniti non vuole distruggere l’Isil, vuole solo spingere i jiadisti da Mosul a Raqqa. Sono, quindi, felice di sentire da Lavrov che il nostro obiettivo è impedire al gruppo Stato Islamico di raggiungere Raqqa.”
Damasco è pronta a ripristinare la tregua ad Aleppo e il dialogo inter-siriano ma senza le interferenze degli Stati Uniti che, dice, “non permettono di condurre un altro round di negoziati a Ginevra”.