Siria-Iraq: rifugiati bloccati nella sabbia a cavallo del confine

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Bloccati tra due fuochi, con pochi aiuti e un vento carico di sabbia ad ostacolare ulteriormente il viaggio: sono centinaia di siriani in fuga dal conflitto, che tentano di attraversare il confine con l’Iraq per poi raggiungere il campo profughi di Al Hol, di nuovo in Siria ma un po’ più a nord, nella zona controllata dai curdi. In mezzo c‘è l’Isis, più in là altri gruppi pericolosi.
Fermi a sopravvivere nelle tende, nei pressi di Dashisha, questi rifugiati sperano di potersi ricongiungere presto con il flusso di profughi proveniente da Mosul, in Iraq.

“Siamo arrivati qui con l’aiuto di un trafficante, siamo passati da un villaggio all’altro, camminando per lungo tempo, su distanze lunghe. Con la mia famiglia ora sono qui da 14 giorni”, racconta una donna, e un’altra spiega:

“Siamo fuggiti dai bombardamenti e dagli spari. Veniamo da Hasaka e siamo venuti qui per sfuggire alle violenze dell’Isis. E adesso siamo bloccati qui, non possiamo spostarci. Ma siamo rifugiati anche noi. Guardate la nostra situazione, i nostri bambini. Stiamo morendo qui, in questa polvere”.

Il campo profughi di Al Hol era stato aperto nel 2004 per ospitare i rifugiati iracheni, poi anche i palestinesi in fuga dal conflitto in Iraq. Chiuso nel 2010 dopo il trasferimento degli ultimi palestinesi a Damasco, è stato riaperto nel febbraio scorso per gli iracheni in fuga da Mosul, ma nel frattempo sono già arrivati migliaia di siriani, e altri tentano il pericoloso viaggio.

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