Il prezzo del petrolio accentua il calo sotto il peso del super-dollaro. Nonostante l’ottimismo sulla possibilità di un accordo nell’organizzazione dei Paesi produttori sul congelamento della produzione entro la fine del mese, i contratti sul greggio Wti con scadenza a dicembre segnano un ribasso di 58 centesimi al barile, mentre il Brent cede 49 centesimi.
A Doha, dove è in corso il vertice tra nove paesi OPEC e due nazioni non-OPEC, inclusa la Russia, le parti stanno avvicinando le posizioni e le prospettive di raggiungere l’accordo “sono reali”, sostiene il ministro dell’Energia di Mosca. L’accordo avrebbe una durata di sei mesi con possibilità di rinnovo.
In Qatar non era presente l’Iran e l’Iraq ha chiesto di essere esentata dai tagli alla produzione decisi ad Algeri. Il ministro del Petrolio dell’Ageria ritiene che 32,5 milioni di barili potrebbero essere un target possibile in vista di Vienna.
Con Trump è la rivincita di petrolio e carbone sulle rinnovabili https://t.co/nUtwALPLZs pic.twitter.com/ZSmQ6F8zff— IlSole24ORE (@sole24ore) November 10, 2016