Marocco: il salone dell'edilizia all'insegna della sostenibilità ambientale

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Poco dopo la COP22, il Marocco ospita il salone internazionale del settore edile, con quasi 700 aziende da circa 45 Paesi, a Casablanca.

Le questioni ambientali sono al centro di quest’edizione, che dà particolare risalto all’edilizia sostenibile: basso consumo di energia, uso di energie alternative e materiali isolanti nelle costruzioni.

“Dopo la COP 22 dobbiamo migliorare la qualità e impegnarci in materia di efficienza e efficacia energetica”, afferma Mohamed Nabil Benabdellah, ministro marocchino per l’Edilizia. “È una nuova fonte di sviluppo per il nostro Paese e ci aspettiamo che faccia da perno per il settore delle costruzioni nel quale lavora più di un milione di persone. Un settore che rappresenta il 6% del Pil del Paese”.

Gli effetti dei cambiamenti climatici si fanno sentire in Marocco mettendo a rischio l’agricoltura, settore colpito l’anno scorso da una prolungata siccità. La conseguenza è lo spopolamento delle campagne.

“Le città ormai ospitano la maggior parte della popolazione marocchina, si tratta del 65%, c‘è un’evoluzione dal rurale verso l’urbano”, continua Benabdellah.

Fra i progetti urbani lanciati in Marocco quello da 10 miliardi di dollari affidato a un gruppo cinese per la realizzazione di una zona industriale e residenziale nella regione di Tangeri.

Nel terzo trimestre i posti creati nel settore edile hanno contribuito al calo del tasso di disoccupazione, ma molti di essi sono precari.

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