Barack Obama saluta il leader cubano sottolineando che nel corso della sua presidenza Cuba e Stati Uniti hanno “lavorato duro per lasciarsi il passato alle spalle”. Un passato fatto di sanzioni, che per ora in parte restano, ma anche di crisi diplomatica, ormai conclusa.
Anche la reazione del Presidente uscente degli Stati Uniti è affidata a Twitter. Obama ha detto che Washington tende “una mano d’amicizia al popolo cubano”.
La prima reazione ufficiale del successore, Donald Trump, è stata decisamente sintetica: “Fidel Castro è morto”, diceva un primo tweet. Poi lo staff del neoeletto Presidente ha postato un nuovo messaggio, nel quale Castro è stato definito “un dittatore brutale che ha oppresso il suo popolo per quasi sei decenni”.
Trump aveva, nel corso della campagna elettorale, minacciato di far marcia indietro rispetto alle aperture di Obama nei confronti di Cuba, in assenza di aperture nel campo dei diritti umani e in particolare delle libertà religiose.
Marco Rubio, il leader degli esuli cubani candidato alle primarie repubblicane, ha attaccato Obama, definendo “patetiche” le sue parole, perché non ha menzionato “le migliaia di uccisi e imprigionati”. E poi ha scritto che “la storia ricorderà Castro come un crudele dittatore”.