Aleppo: blogger sotto assedio chiedono aiuto

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In quelle che sembrano essere le ultime ore prima della caduta di Aleppo, si moltiplicano sui social media i video e i tweet di persone che dicono di trovarsi sotto attacco nella città siriana. Chiedono aiuto e lanciano quello che definiscono “il messaggio finale”.
Non possiamo verificarne l’autenticità, ma si tratta di parole disperate.

“Spero possiate fare qualcosa per mia figlia e per gli altri bambini”, dice “Abdulkafi Alhamdo“https://twitter.com/Mr_Alhamdo/status/808262566531174400, che ha spesso dato notizie su Aleppo dal suo profilo Twitter in cui è ritratto con la bandiera dell’opposizione siriana.

Lina Shamy dichiara: “I civili sono bloccati in un’area piccolissima che non va oltre i 2 chilometri quadrati, senza riparo, ogni bomba è un massacro. Salvate Aleppo. Salvate l’umanità.”

Salah Ashkar raccomanda: “Non c‘è un minuto da perdere. Per favore, sostenete Aleppo.”

Sul profilo attribuito a una bambina di sette anni, Bana, si legge in inglese: “È il mio ultimo momento per vivere o per morire.”

E i cosiddetti caschi bianchi, abitanti della zona che partecipano alla difesa popolare e soccorrono le vittime dei bombardamenti, affermano: “Tutte le strade e gli edifici distrutti sono pieni di cadaveri. È l’inferno.”

There is no total number of casualties in Besieged #Aleppo today, all streets & destroyed buildings are full with dead bodies. It's hell.— The White Helmets (@SyriaCivilDef) December 13, 2016

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