Nuovi sviluppi nella crisi politica sudcoreana.
La Corte Costituzionale ha tenuto la sua seconda udienza preliminare sul caso dell’impechment della Presidente Park Geun-hye, decretato da un voto del Parlamento il 9 dicembre.
La Corte ha sei mesi di tempo per confermare o ribaltare la decisione.
Park è accusata di aver permesso che l’amica e consulente occulta Choi Soon-sil sollecitasse versamenti alla propria fondazione da parte di grandi aziende.
La vicenda ha provocato molte proteste di piazza, che sono continuate anche dopo il voto in aula.
South Korean protesters take to the streets of Seoul on Christmas Eve to demand immediate resignation of #ParkGeunhye pic.twitter.com/MDOVUFXxL0— CCTVNEWS (@cctvnews) December 24, 2016
Una conferma della destituzione della Presidente implicherebbe nuove elezioni due mesi dopo.
Un’altra udienza preliminare si terrà venerdì e il processo è previsto dal 3 gennaio.
Intanto due terzi dei parlamentari del suo partito si staccano per dare vita a una nuova formazione.
Uno di loro, Chung Byong-gug, dichiara: “I sostenitori di Park hanno dimenticato i veri valori conservatori e per questo la gente ha perso la fiducia in loro. Restando fedeli alla Presidente e ignorando la voce del popolo e la verità hanno permesso a Choi Soon-sil di immischiarsi negli affari di Stato.”
Alle prossime elezioni, molti vedono favorito il Segretario Generale uscente dell’Onu, Ban Ki-moon.
Conservatore come Park, potrebbe entrare nel partito scissionista.