La Serbia ha chiesto alla Francia di agire da Stato di diritto approvando l’estradizione dell’ex premier kosovaro Ramush Haradinaj fermato mercoledì a Parigi in virtù di un mandato di arresto internazionale. A Belgrado vogliono processarlo per i presunti crimini di guerra compiuti nel corso del conflitto in Kosovo.
Il premier serbo Aleksandar Vucic ha così commentato:
È ovvio che chiediamo l’estradizione. Abbiamo così tanto contro di lui, dai fatti di Glodjane a quelli del lago Radonjic, nessuno ha il diritto di sottovalutare il lavoro di una procura indipendente.
Opposta la versione di Pristina, il presidente del Kosovo Hashim Thaçi , anche lui ex miliziano dell’ Uck (lo chiamavano il Serpente) , anche lui con problemi pregressi con la giustizia, dice:
Questo arresto è inaccettabile e completamente ingiustificato. L’Esercito di liberazione del Kosovo ha condotto una guerra per la libertà e l’indipendenza del Kosovo, ha combattuto contro gli atti di genocidio dell’ex leader serbo Slobodan Milosevic.
Il politico kosovaro è stato già assolto all’Aja nel 2008, ma il procuratore Carla Del Ponte denunciò il clima di paura intorno al processo e la difficoltà da parte del tribunale, di trovare testimoni disposti a parlare. Secondo le cronache dell’epoca, una decina di testimoni a carico morirono in circostanze misteriose.
Tra le decine di reati contestati ad Haradinaj:
- l’uccisione di 60 civili – di etnia serba ma anche albanese – di questi, 40 vennero ritrovati mutilati in fondo al lago di Radonjic. Il lago si trova nei pressi dell’ex quartier generale di Haradinaj.
- la strage a un banchetto di matrimonio rom. La sposa venne stuprata prima da Haradinaj e in seguito dai suoi uomini. Allo sposo sarebbero state strappate le unghie. Le altre persone presenti sarebbero state prima costrette a mangiare le orecchie tagliate degli altri invitati, poi sodomizzate e infine tutte uccise.
- 6 adolescenti morti per l’esplosione di un bar a Peć.
- il rapimento di quattro oppositori.