Un’accoglienza molto calorosa quella riservata dai sudcoreani all’ex segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, tornato nella sua terra natale dove potrebbe candidarsi alla presidenza del Paese andando a sostituire l’attuale capo di stato, Park, messa in stato di accusa dal Parlamento.
Ban non ha ancora sciolto la riserva sulla sua decisione di candidarsi o meno ma ha confermato che presto la renderà pubblica: “Sono pronto a darmi fuoco pur di vedere il Paese unito e per fare in modo che la Corea del Sud torni di nuovo un Paese di prima classe.
Con umiltà prenderò una decisione per la collettività. Non ci vorrà ancora molto prima che io decida”.
Ban Ki Moon vive giorni imbarazzanti a causa dello scandalo che ha travolto alcuni membri della sua famiglia: il fratello e il nipote sono infatti stati accusati di corruzione, riciclaggio di denaro sporco e cospirazione da un tribunale di Manhattan. L’inchiesta riguarda la vendita di un grattacielo in Vietnam che avrebbe garantito ai due una commissione da 800 mln di dollari. Ma l’ex segretario dell’Onu ribadisce la sua totale estraneità ai fatti.