Ora le popolazioni del Centro Italia hanno paura, non solo del terremoto, ma anche della macchina burocratica e della sua lentezza. Paura che è sfociata, giorni fa, in una discesa in piazza per una protesta pacifica dove hanno ribadito di non voler essere dimenticati auspicando una veloce ricostruzione.
Era il 24 agosto quando la Valle del Tronto fu sconvolta da una prima scossa di magnitudo 6.0.
Amatrice, Accumuli, Arquata rase completamente al suolo.
Centinaia tra morti e feriti. Danni ingenti altrove. Oltre 300 le scosse di assestamento per uno sciame sismico senza precedenti nel Centro Italia
Ma non era finita. Il 30 ottobre, poco dopo le sette del mattino ancora una scossa, ancora piu’ forte. Magnitudo 6.5. Nessuna vittima, ma ingenti i danni al patrimonio artistico italiano con il crollo della chiesa di San Benedetto di Norcia.
In totale quasi 100mila gli sfollati e centinaia le scosse di assestamento, per uno sciame di paura che, a quanto pare, non accenna a finire.