Giro di vite di Trump sull’immigrazione, contro il pericolo terrorismo. Il presidente americano ha sospeso per 3 mesi l’ingresso da 7 paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan e Yemen.
Bloccato invece per quattro mesi il programma d’ammissione di tutti i rifugiati e fino a ulteriore comunicazione l’ingresso di quelli siriani e ridotto di oltre la metà il numero dei rifugiati che gli Usa prevedono di accettare quest’anno, portandolo a 50mila. Sospeso anche il programma che consentiva agli stranieri titolati di chiedere il rinnovo del visto senza affrontare il colloquio personale con le autorità.
Per alcuni rifugiati questo vuol dire aprire la porta alla discriminazione: “Le famiglie siriane arrivano negli Stati Uniti a causa della situazione politica. Sfortunatamente Trump non li vuole e ci sono persone che sostengono questo suo punto di vista. Perché non sanno che cosa significhi vivere esperienze terribili come la guerra”.
Un altro uomo aggiunge: “Anche io sono d’accordo con l’aumentare la sicurezza, con il rendere i processi ci controllo più stringenti, ma non sono d’accordo col fare tutto questo su base etnica. Sono contrario a giudicare dal retroterra culturale”.
Trump ha dichiarato anche che sarà favorito l’ingresso nel Paese dei rifugiati cristiani. un atto al momento incostituzionale tanto che molti personaggi pubblici hanno annunciato che se quest’ordine dovesse essere firmato si dichiarerebbero musulmani anche se di altra confessione.