La polizia canadese resta prudente su identità e motivazioni della sparatoria al centro islamico di Quebec City, che domenica ha fatto 6 morti e 8 feriti, di cui 5 gravi. Mentre i media locali diffondono la presunta identità dei due sospetti arrestati, presentandoli come studenti della vicina università francofona, Laval University, le forze dell’ordine si limitano a comunicare che entrambi sono di nazionalità canadese e hanno un’età intorno ai 20, 30 anni.
Moment of silence outside US consulate in Toronto for victims of QC mosque shooting pic.twitter.com/NBb3tzhvHX— Linda Ward (@LindaWardCBC) 30 gennaio 2017
Un minuto di silenzio in omaggio alle vittime della sparatoria alla moschea di Quebec City è stato osservato a Toronto, dalla folla che si era radunata davanti al consolato degli Stati Uniti per protestare contro il recente decreto con cui Trump ha congelato i flussi migratori
“Gli agenti sono arrivati rapidamente sul posto e hanno arrestato un sospetto – racconta l’ispettore di polizia Denis Turcotte, ispettore -. Verso le 22:10 il secondo sospetto ha chiamato la polizia per parlare del suo gesto, dicendo che era armato e lasciando intendere che era pronto a collaborare”. L’uomo si consegnerà poi alle forze dell’ordine che hanno nel frattempo escluso vi siano altri complici. In mattinata perquisizioni sono state effettuate in una residenza non lontano dal luogo dell’attacco.
Terrorist act #Québec: any information related to this event can be share with the CIC of Sûreté du Québec: https://t.co/gwV1bYzwe8 https://t.co/OxTy39Q54R— Quebec RCMP (@rcmpqc) January 30, 2017
Su Twitter l’appello della polizia a fornire qualsiasi indicazione utile sull’accaduto
Il premier canadese Justin Trudeau, che in reazione al decreto di Trump si era invece detto pronto ad accogliere rifugiati da paesi a maggioranza musulmana, lo ha definito un “attacco terrorista” contro la comunità islamica”. Sulla stessa linea il premier del Quebec, Philippe Couillard, che ha parlato di “atto rivolto contro una comunità specifica”.