Il governo romeno resta in carica malgrado l’ondata di proteste di piazza contro la
corruzione. L’esecutivo di centro-sinistra è uscito indenne dal voto di sfiducia che si è svolto in Parlamento. 161 deputati hanno votato sì, 232 no.
Nella mozione, firmata da 123 deputati, si diceva che ‘i romeni non vogliono che politici corrotti vengano graziati e sottratti alla giustizia”.
Il voto fra le proteste dei deputati dell’opposizione che brandivano i loro telefonini come la gente in strada.
Prima della votazione in aula il premier socialdemocratico Sorin Grindeanu aveva detto che il suo governo: “ha degli obblighi nei confronti del popolo che gli ha dato fiducia in occasione delle elezioni” un’elezione avvenuta appena l’11 dicembre scorso. “Vi chiedo di dare la fiducia a questo governo e respingere la mozione”, aveva affermato il premier.
Un risultato importante però, la piazza e l’opposizione lo hanno ottenuto: il governo ha ritirato il contestato decreto sulla depenalizzazione dell’abuso di ufficio e di altri reati di corruzione, proponendo che un disegno di legge sullo stesso argomento venga sottoposto al dibattito in parlamento.