È solo il primo capitolo di quella che s’annuncia come la più grande inchiesta mai avviata nel Regno Unito per fare luce su decenni di abusi sessuali ai danni dei minori. La prima udienza dell’inchiesta pubblica indipendente per pedofilia si è aperta ieri con il dossier dedicato ai cosiddetti “bambini dimenticati d’Australia”.
“Venivano spediti in quelli che possono essere descritti soltanto come campi di lavoro forzato: soffrivano la fame, venivano picchiati, soffrivano i peggiori abusi e tutti i legami con i parenti e con il loro Paese d’origine erano interrotti” ha detto Aswini Weereratne, avvocato dell’Associazione Child Migrants Trusthttp .
Il programma d’immigrazione per gli orfani e i figli di famiglie indigenti messo in atto dal Regno Unito sin dalla seconda metà degli Anni Quaranta è il primo preso in esame. Una priorità dettata anche dall’età avanzata dei testimoni.
“Secondo i miei calcoli” dice David Hill, testimone nell’inchiesta pubblica “almeno il 60% dei bambini inviati nella struttura di Fairbridge hanno subito violenze sessuali. E se si guarda alle condizioni di altri istituti per bambini immigrati sarei stupito se il dato non fosse egualmente elevato se non superiore rispetto ad alcune scuole cattolice per ragazzi in Australia Occidentale” spiega Hill.
L’inchiesta avviata nel 2014 dovrà esaminare il ruolo e le responsabilità avuti da varie istituzioni britanniche nella copertura degli abusi ai danni dei bambini. Le stime sul numero delle vittime variano tra le 4.000 e le 10.000.