Bulgaria: il partito conservatore Gerb vince le elezioni, il nodo alleanze

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L’ex premier bulgaro Boiko Borissov avrà una nuova chance per governare il Paese. È lui, infatti, candidato del partito conservatore Gerb, il vincitore delle elezioni politiche in Bulgaria. La vittoria, riconosciuta dagli avversari, gli è stata assegnata a scrutinio ancora in corso: il partito conservatore Gerb si attesta primo, col 33 % dei voti, secondi i socialisti filorussi col 28 %. Ora la sfida è quella del governo e non è facile.“Come Paese abbiamo la rara opportunità di assumere la presidenza del consiglio dell’Unione Europea nel mese di gennaio. Dobbiamo costruire un governo stabile nei mesi a venire, e un’opposizione stabile, così, con un senso di responsabilità. La situazione è molto complicata ma dobbiamo fare del nostro meglio per unire la nazione” – ha detto Borissov.

Bulgaria, elezioni: in testa il partitoconservatoreGerbdell’ex premier Borissovhttps://t.co/s5MKwKOaHg pic.twitter.com/lQhBWw55o7— euronewsItaliano (@euronewsit) 27 marzo2017

A novembre Borissov si era dimesso dopo la sconfitta del suo partito alle presidenziali. Sono seguite elezioni anticipate .
Damian Vodenticharov, giornalista Euronews, Sofia: “La chiamata di Borissov all’unità nazionale precede colloqui difficili con potenziali partner nel nuovo parlamento, cosa che potrebbe richiedere settimane, o addirittura mesi. E una scadenza incombente è la scelta di un nuovo commissario europeo da parte della Bulgaria”.

Borissov dovrà cercare alleanze almeno con un paio di formazioni, i socialisti hanno già fatto sapere di non voler entrare in una grande coalizione: “Se Gerb ci chiama ad allearci, diremo no. Ci sono principi in politica, abbiamo sempre dichiarato durante la campagna che i nostri programmi sono completamente opposti e come alternativa al Gerb il nostro obiettivo è quello di cambiare lo status quo.” – ha detto Kornelia Ninova, leader del partito socialista.

Un puzzle, quello delle alleanze, da risolvere in fretta anche perché a maggio dovrà esserci un governo in grado di nominare un commissario europeo bulgaro al posto di Kristalina Georgieva che ha lasciato Bruxelles per diventare Ceo della banca mondiale.

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