Stretta della polizia di Hong Kong contro i leader pro-democrazia: in nove, tra cui studenti e parlamentari locali, verranno incriminati per aver partecipato alle proteste del movimento degli ombrelli nel 2014. Il giro di vite è stato annunciato dopo l’elezione alla guida della città di Carrie Lam, candidata filo-Pechino.
“Stiamo per essere arrestati. Siamo pronti ad afffrontare lunghe cause legali. Non importa quali saranno i risultati, noi non ci arrendiamo. Non molleramo mai”, commenta Benny Tai Yiu-Ting, professore della Hong Kong University che tre anni fa ha lanciato il movimento pacifico dell’Umbrella Revolution.
Per Amnesty International, le accuse della polizia minano la libertà di espressione e i diritti di riunione pacifica. La nomina di Carrie Lam a nuovo chief executive è una finzione denunciano gli attivisti per la democrazia che temono che Pechino voglia allungare sempre di più le mani su Hong Kong. Nel 2014 le manifestazioni portarono in piazza decine di migliaia di persone per chiedere elezioni libere per la leadership di Hong Kong.