Ungheria: governo contro George Soros "vuole influenzare politica magiara"

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A Budapest va in scena l’ultimo atto della guerra fra Viktor Orban e il tycoon magiaro-statunitense George Soros.

Con una dimostrazione di forza la maggioranza parlamentare ha voluto avviare la liquidazione della Central-european University (Ceu), scuola superiore fondata nel 1991 a Budapest dal miliardario filantropo.

Il Parlamento, con procedura accelerata ha approvato un provvedimento che mira a
chiudere l’istituto di Soros. Secondo la nuova norma l’università, salvo un accordo intergovernativo fra Budapest e Washington atteso entro due mesi, non potrà più immatricolare studenti dal 1 gennaio 2018, e dovrà chiudere entro il 2021. Secondo il
ministro dell’istruzione Zoltan Balog, Soros vorrebbe “influenzare la politica in Ungheria attraverso organizzazioni pseudo-civiche che invece agiscono come agenti stranieri.

Accuse rispedite al mittente dal rettore dell’istituto che le bolla come una legge ad personam per chiudere un istituto indipendente che non poteva essere controllato.

Reagendo poi alle forti critiche provocate dal provvedimento su ampia scala (da Bruxelles a Berlino a Washington), in serata il suo governo ha convocato i diplomatici di Germania e Usa.

La norma servirebbe a far rispettare la legge ungherese sulle scuole superiori. Il caso è esploso nelle ore in cui la Commissione Europea ha criticato Budapest per il questionario con cui il governo di Fidesz si rivolge in questi giorni agli ungheresi con lo slogan “Fermiamo Bruxelles”.

Afferma la nostra corrispondente: “Molti di quelli che protestano brandiscono cartelli con la scritta Veto, per chiedere della repubblica, al presidente Janos Ader, di usare il suo potere e non firmare la legge com‘è nelle sue prerogative”.

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