I Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Trapani hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura, nei confronti di 14 soggetti accusati di associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e altri reati aggravati dalle finalità mafiose. L'operazione, denominata "Visir", vede al centro delle indagini del Ros la famiglia mafiosa di Marsala, di cui sono stati delineati gli assetti e le gerarchie. In particolare sono state documentate anche le tensioni interne al clan per la spartizione delle risorse finanziarie derivanti dalle attività illecite e l'intervento pacificatorio del latitante Messina Denaro. In una intercettazione si evince che il boss nel 2015 era a Marsala. "Iddu u dissi" ("lui l'ha detto"), si sente affermare in un dialogo tra due affiliati intercettati mentre sostenevano che il "fantasma" aveva trovato provvisoria dimora tra le campagne marsalesi. L'intervento costituisce un'ulteriore fase dell'articolata manovra investigativa per la cattura del superlatitante di Cosa nostra, che ha già consentito dal 2009 l'esecuzione di 61 provvedimenti cautelari a carico della sua rete di fiancheggiatori. In tale contesto gli accertamenti hanno fornito inediti e importanti elementi, per l'epoca riguardanti l'operatività e la possibile periodica presenza di Messina Denaro in Sicilia occidentale.